L'euro, che era persino sceso al di sotto della parità (a 0,9787 sulla scia dell'esito delle elezioni greche), ha sfiorato quota 1,04 franchi sui mercati delle divise intorno alle 10.00 di questa mattina (martedì). In seguito si è nuovamente, ma solo leggermente, indebolito, attestandosi attorno a quota 1,03. Si tratta comunque dei livelli più alti da quando il 15 gennaio la Banca nazionale svizzera ha annunciato la fine del tasso minimo di 1,20, scatenando un terremoto monetario.
Jean-Pierre Danthine
Il franco è meno forte anche rispetto al dollaro: alla stessa ora, il biglietto verde costava 91,5 centesimi, un e mezzo in più rispetto alla vigilia. "Siamo convinti che il mercato non si sia ancora stabilizzato", ha detto il vicepresidente della BNS Jean-Pierre Danthine in un'intervista pubblicata da diversi giornali romandi e svizzero-tedeschi. L'istituto si dice pronto a ulteriori acquisti valutari. Danthine, che a fine giugno andrà in pensione lasciando il posto alla ginevrina Andréa Maechler, non ha voluto fornire indicazioni su dove si situi il punto di equilibrio.
pon/ATS