L'Alto Commissariato ONU per i rifugiati ha inviato osservatori nel nord del Brasile, sulla frontiera con il Venezuela, dove si sono rifugiati circa 30'000 venezuelani, fra i quali centinaia di indigeni, fuggiti dal loro paese a causa della crisi economica.
Negli ultimi quattro mesi sono gà morti tre bambini venezuelani dell'etnia warao - l'ultimo appena due giorni fa, per una polmonite - nei dintorni di Manaus, capoluogo dell'Amazzonia brasiliana, dove si è concentrato un gruppo di circa 400 indigeni, che vivono in condizioni precarie.
I principali problemi si sono registrati nello stato di Roraima. Località come Pacarima (12'000 abitanti, sulla frontiera con la venezuelana Santa Elena del Uairén) hanno le strutture sanitarie prossime al collasso per l'afflusso dei migranti. A questi problemi si aggiunge un clima di crescente xenofobia contro i rifugiati e accuse di sfruttamento sessuale di donne, obbligate a prostituirsi nei bordelli brasiliani.
ATS/M. Ang.