Il 27 marzo 1968, esattamente 50 anni or sono, moriva nei cieli russi, Yuri Alekseevic Gagarin, il primo uomo ad essere andato nello spazio. Ufficialmente Gagarin, pilota collaudatore, perse la vita precipitando con il suo caccia Mig-15 durante un volo d'addestramento vicino a Mosca. Stando ai rapporti, perse il controllo eseguendo una manovra brusca per evitare un pallone.
Secondo altre versioni, nella stessa zona in cui volava Gagarin, ci sarebbe stato un altro velivolo che viaggiava a velocità supersonica a un'altitudine proibita. Avrebbe generato un'onda di turbolenza facendo entrare in vite e precipitare l'aereo del cosmonauta.
Per la prima volta nella storia dell'allora Unione Sovietica venne dichiarato il lutto nazionale per un uomo che non era un capo di Stato. Sposato e padre di due bambine, al momento della morte era in procinto di partire per una nuova missione nello spazio.
Gagarin, classe 1934, fu lanciato nello spazio il 12 aprile 1961 con la navetta Vostok 1, antesignana delle odierne Soyuz. Compì un'intera orbita della Terra, a un'altezza compresa tra i 175 e i 302 chilometri dal suolo, per la durata di un'ora e 48 minuti e viaggiando ad oltre 27'000 km/h.
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