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Gazprom taglia anche le forniture ad ENI

Dopo la Germania, anche l'Italia toccata dalla riduzione dei flussi di gas dalla Russia - Stando all'UE, l'approvvigionamento resta garantito

  • 15.06.2022, 19:49
  • 20.11.2024, 15:42
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Guerra del gas anche in Italia

SEIDISERA 15.06.2022, 20:23

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Di: ATS/pon 

Dopo aver ridotto del 40% martedì le sue consegne di gas alla Germania attraverso il Nord Stream 1, il colosso russo Gazprom ha annunciato mercoledì un nuovo taglio del 33% e anche una diminuzione del 15% (per una giornata) delle forniture all'italiana ENI.

Le esportazioni gas russo sono in costante calo dall'introduzione delle sanzioni dopo l'invasione dell'Ucraina, il 24 febbraio. A diversi clienti sono state sospese, di fronte al rifiuto di onorare i pagamenti in rubli, come richiesto da Mosca. La metà circa delle imprese straniere si è piegata a questa condizione, secondo il vicepremier russo Alexander Nowak, ed ENI (per il 30% in mani pubbliche) è fra queste. L'Italia è fortemente dipendente dal gas russo, che costituisce circa il 40% del suo fabbisogno, quasi interamente importato.

Mentre nel caso tedesco Gazprom aveva giustificato la riduzione (con il mancato ritorno dalla Siemens di pezzi essenziali per il gasdotto, la cui revisione è ostacolata da sanzioni canadesi), in quello italiano ENI ha affermato di non aver ricevuto spiegazioni. I tagli alle forniture assumono sempre più i contorni di un messaggio politico, tanto più alla vigilia del viaggio a Kiev di Mario Draghi, Olaf Scholz ed Emmanuel Macron.

La sicurezza dell'approvvigionamento resta garantita, ha comunque fatto sapere Berlino, dove il ministro dell'economia Robert Habeck ha denunciato una strategia del Cremlino per fare alzare i prezzi. In due giorni si è passati da 167 a 100 e poi a 67 milioni di metri cubi giornalieri.

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Notiziario 17.00 del 15.06.2022 Forniture di gas russo

RSI Info 15.06.2022, 19:49

Per il portavoce della Commissione europea Tim McPhie "non c'è alcuna indicazione al momento di rischi sulle forniture energetiche". Le riserve sono superiori a quelle dello scorso anno nello stesso periodo e l'Europa sta operando, cercando anche altri fornitori (si veda l'accordo con Israele annunciato proprio mercoledì), per assicurarsi un prossimo inverno sereno e un futuro di maggiore indipendenza dalla Russia.

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Notiziario 17.00 del 15.06.2022 Simone Tagliapietra al microfono di Andrea Ostinelli

RSI Info 15.06.2022, 20:06

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Stando a Simone Tagliapietra ricercatore all'istituto Bruegel di Bruxelles e docente all'Università cattolica di Milano, "non esiste una soluzione che da sola dia una risposta al problema. All'Europa occorre un mosaico di tante piccole soluzioni. I volumi che si possono trovare in Israele sono molto limitati, circa 20 miliardi di metri cubi annui quando lo scorso anno le importazioni dalla Russia hanno raggiunto i 150 miliardi di metri cubi". Oggi, precisa, "le importazioni dalla Russia sono a un minimo storico, ridotte di due terzi" e la quota mancante è stata sostituita in parte con GNL (liquefatto), in particolare americano.

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