Passi avanti verso la costruzione del nuovo viadotto autostradale di Genova. Martedì è stata ufficializzata la cordata che si è aggiudicata i lavori: si tratta della Salimi Impregilo insieme a Fincantieri e Italferr. Lo ha annunciato il commissario per la ricostruzione Marco Bucci in una conferenza stampa a palazzo Tursi. "Non si chiamerà più Ponte Morandi", ha detto Bucci. "Italferr si occuperà della ingegnerizzazione", ha aggiunto il commissario.
La struttura commissariale ha scelto un progetto di viadotto che utilizza pile anziché stralli "nel rispetto della sensazione di avversione psicologica maturata in città dopo il crollo del Ponte Morandi", che costò la vita a 43 persone. Lo si legge nel decreto che affida la ricostruzione al progetto nato dall'idea di Renzo Piano. La struttura precedente era infatti sostenuta per buona parte della sua lunghezza da stralli.
Il progetto dovrà ora essere affinato. Il programma del commissario Bucci prevede che la ricostruzione sia terminata a Natale 2019 con un costo complessivo di circa 200 milioni di euro.
"In attesa del completamento delle prove, vorrei sottolineare che quanto finora emerso dalle analisi del Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca di Dübendorf (ZH) sembrerebbe confermare che il cedimento degli stralli non sia la causa primaria del crollo del Ponte, come ho dichiarato più volte": lo afferma in una nota il coordinatore dei periti di Autostrade per l'Italia, Giuseppe Mancini. "È stato scritto che dalle analisi di Zurigo emergerebbe una corrosione media del 50% dei fili che formavano gli stralli e di guaine metalliche mancanti in molti punti dei cavi", precisa Mancini. "Interpretando quanto riportato nella nota del laboratorio di Zurigo, con una corrosione media del 50% della totalità della sezione resistente dei fili ci sarebbe ancora un ampio margine di capacità resistente, tale da non poterne causare la rottura".