La Georgia è il primo Stato USA conteso alle elezioni di novembre ad aver cambiato la legge elettorale per introdurre misure più restrittive sul voto per corrispondenza. Un provvedimento duramente criticato dal presidente Joe Biden e dagli attivisti, accolto invece con soddisfazione da chi, per mesi, ha sostenuto infondate accuse di brogli alle scorse presidenziali: Donald Trump. La Georgia, dunque, fa da apripista a una serie di iniziative legislative per introdurre in diversi Stati procedure elettorali più restrittive.
"Le presidenziali di novembre hanno evidenziato una serie di problemi, che hanno minato la fiducia nel processo in molti Georgiani" - ha detto il Governatore Brian Kemp, presentando una legge che modifica diversi aspetti del processo elettorale. Per esempio il voto per corrispondenza, additato da Trump come origine di brogli (mai provati, però), non potrà più essere convalidato soltanto con la firma, ma occorrerà allegare la copia di un documento di identità. Verranno anche ridotte le cassette per imbucare le schede. E rafforzato il controllo del Governo statale - saldamente in mano repubblicana - sulle commissioni elettorali. Sarà inoltre proibito distribuire acqua e cibo alle persone in fila, magari per ore, per votare di persona. Un gesto equiparato a una forma di pressione elettorale.
Per il presidente Biden, tutto questo significa un ritorno a un passato buio. "Questo non ha niente a che vedere con la correttezza delle elezioni. Impedire di distribuire acqua a chi è in fila? Basta questo per capire che si tratta di una legge punitiva, di un modo per scoraggiare gli elettori".
E quali elettori? Quelli più poveri e disagiati, tipicamente afroamericani, stando agli attivisti del voto, per i quali la legge viola il voting rights act del 1965 e il 14esimo emendamento. E verrà per questo contestata in Tribunale.
Una nuova controversa legge elettorale per la Georgia
Telegiornale 27.03.2021, 21:00