La Germania sprofonda nell’incertezza politica dopo il crollo della sua fragile coalizione di governo, sullo sfondo dell’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti. La fine del governo del cancelliere Olaf Scholz, socialdemocratico, è stata resa di fatto ufficiale mercoledì sera, con l’uscita dei ministri liberali, che lo hanno privato della maggioranza. Fa eccezione quello dei trasporti Volker Wissing, il quale ha annunciato che resterà nella squadra di Governo e lascerà il suo partito FDP, con il quale è in contrasto sulla decisione di rompere con Scholz. “Voglio restare fedele a me stesso”, ha dichiarato Wissing.
Intanto una fonte governativa ha fatto sapere che il consigliere di Scholz, Jörg Kukies, un economista attualmente segretario di Stato, è stato nominato nuovo ministro delle finanze al posto di Lindner.
La crisi non poteva arrivare in un momento peggiore per la prima economia europea. Il Paese è alle prese con una grave crisi industriale ed è preoccupato per le ripercussioni sul commercio e sulla sicurezza che molto probabilmente avrà l’elezione del repubblicano Trump.
Il cancelliere Scholz ha annunciato che aprirà la strada a elezioni anticipate sottoponendosi a un voto di fiducia a metà gennaio, che molto probabilmente perderà. In questo caso, il voto, inizialmente previsto per settembre, potrebbe svolgersi “al massimo alla fine di marzo”, ha dichiarato Scholz. Il presidente federale tedesco, Frank-Walter Steinmeier, in una dichiarazione alle 11 del mattino ha detto che “la democrazia tedesca è forte ma ora è il momento della ragione e della responsabilità. Non è il momento delle tattiche e delle scaramucce. La fine di una coalizione non è la fine del mondo. È una crisi politica che dobbiamo lasciarci alle spalle”.
Differenze di bilancio
Il governo di coalizione tedesco, che ha unito i socialdemocratici e i verdi a sinistra con i liberali dell’FDP a destra, è stato sconvolto dal licenziamento del ministro delle Finanze e leader dei liberali Christian Lindner mercoledì. In discussione c’erano le profonde differenze tra i due schieramenti in materia di politica economica e di bilancio: i primi sono favorevoli a un rilancio dell’economia nazionale, che sta vacillando, guidato dalla spesa, mentre i liberali sostengono i tagli sociali e una rigorosa disciplina di bilancio.
“Abbiamo bisogno di un governo che sia capace di agire e che abbia la forza di prendere le decisioni necessarie per il nostro Paese”, ha dichiarato il cancelliere. Di fronte agli “ultimatum” del suo ministro delle Finanze, Olaf Scholz ha ritenuto che non ci fosse più “sufficiente fiducia per continuare a collaborare”. Scholz spera ancora di poter resistere qualche mese per guidare un governo di minoranza e approvare alcune leggi prioritarie, cercando maggioranze caso per caso.
Le rotture di coalizione sono molto rare in Germania. Ma la squadra di governo è stata minata per mesi da disaccordi sull’economia e sull’immigrazione, oltre che da litigi personali.
L’ombra di Trump
Scholz sperava che l’elezione di Trump, propenso al protezionismo e al confronto diplomatico, avrebbe costretto la sua coalizione a serrare i ranghi. Ma è accaduto il contrario. L’FDP ha ritenuto che l’elezione negli USA rendesse ancora più urgente cambiare il corso economico della Germania.
Merz chiede un voto di fiducia entro l’inizio della prossima settimana
Se le elezioni si tenessero domani, secondo i sondaggi l’opposizione conservatrice sarebbe in testa con oltre il 30% dei voti e il suo leader Friedrich Merz sarebbe il favorito per diventare cancelliere. Non a caso Merz ha prontamente chiesto che il voto di fiducia si tenta al più tardi entro l’inizio della prossima settimana. Ma anche lui avrebbe difficoltà a formare una coalizione di maggioranza, con l’AfD di estrema destra in agguato al secondo posto nei sondaggi.
Notiziario 08.00 del 07.11.2024 La corrispondenza di Walter Rauhe
RSI Info 07.11.2024, 10:38