Giro di vite britannico sui migranti

La ministra degli Interni britannica, Suella Braverman, ha presentato alla Camera dei Comuni la controversa proposta di legge del Governo conservatore che introduce un drastico giro di vite sull'immigrazione clandestina, in particolare nei confronti dei richiedenti asilo che attraversano il canale della Manica su piccole imbarcazioni (per loro è previsto un divieto permanente di rientrare legalmente nel Regno Unito o di ottenere la cittadinanza britannica, salvo rarissime eccezioni).

Punto centrale del disegno di legge è l'obbligo di procedere all'espulsione degli immigrati illegali verso il Ruanda o altri Paesi terzi. Solo i minori di 18 anni, se non sono idonei a viaggiare per motivi di salute o sono a "rischio reale" se venissero rimpatriati nel Paese di origine, potranno presentare ricorso per non essere espulsi.

Il provvedimento impedirà di utilizzare le moderne leggi sulla schiavitù per opporsi alle decisioni del Governo, inoltre ridurrà in generale i ricorsi che possono sospendere gli llontanamenti.

Sarà incluso nella proposta di legge anche un limite annuale al numero di persone che entrano nel Regno Unito attraverso percorsi sicuri, fissato dal Parlamento.

Le persone che arrivano illegalmente saranno trattenute senza cauzione o controllo giudiziario entro i primi 28 giorni di detenzione, fino a quando non potranno essere trasferiti nel loro Paese d'origine o in un Paese terzo sicuro, come il Ruanda. Anche in caso di eccezioni, le persone arrivate avranno un massimo di 45 giorni per rimanere nel Regno Unito prima che il loro ricorso sia esaminato.

Le richieste di asilo saranno esaminate a distanza dopo l'allontanamento. Attualmente i rifugiati sono spesso alloggiati in alberghi mentre le loro richieste vengono trattate.

La proposta di legge è stata criticata dall'opposizione laburista: la ministra dell'Interno ombra, Yvette Cooper, l'ha definita "irrealizzabile" e "caotica" contestandone più che altro la reale efficacia. La proposta, secondo diverse associazioni, potrebbe essere impraticabile e criminalizzare gli sforzi di migliaia di rifugiati.