“Gli Stati Uniti non sostengono l’indagine della Corte penale internazionale (CPI) contro Israele”. Lo ha detto lunedì Karine Jean-Pierre, portavoce della Casa Bianca.
“Riteniamo che (la Corte, ndr) non abbia alcuna giurisdizione in materia”, ha aggiunto, rispondendo a una più specifica domanda sulla possibilità di emettere mandati di arresto per alti funzionari israeliani.
“Siamo sempre stati chiari riguardo all’indagine della CPI”, ha sottolineato la portavoce.
Secondo il sito web Axios, Benjamin Netanyahu ha chiesto domenica al presidente degli USA Joe Biden, in una conversazione telefonica, di aiutarlo a prevenire tali mandati di arresto, che potrebbero colpire lo stesso primo ministro israeliano, il ministro della Difesa e il capo di Stato Maggiore.
Lo scorso 26 aprile, Netanyahu aveva scritto sul social X che “la minaccia di arrestare soldati e funzionari dell’unica democrazia del Medio Oriente e dell’unico Stato ebraico al mondo è oltraggiosa” e costituirebbe un “pericoloso precedente”.
Da inizio gennaio, è inoltre pendente una denuncia sporta dal Sudafrica contro Israele alla Corte internazionale di giustizia all’Aia (CIG): i giudici devono stabilire se Israele nella Striscia di Gaza sta compiendo o meno un genocidio.
A Riad si parla di tregua a Gaza
Telegiornale 28.04.2024, 20:00