Donald Trump ha firmato il decreto che ritira gli Stati Uniti dal trattato di libero scambio trans-Pacifico (TPP). Dell’accordo si era iniziato a parlare sin al 2005, ma è stata l’amministrazione Obama a crederci fortemente, al punto da riuscire a concludere le negoziazioni nel 2015, quando decisero di aderire 12 paesi asiatici - tra cui Messico, Canada e Giappone - che rappresentano il 40% dell’economia mondiale.
Il partenariato, che non era ancora entrato in vigore, aveva lo scopo di ridurre i dazi doganali tra i firmatari e arginare l’influenza cinese nell’area, ma era stato fortemente contestato in campagna elettorale da Donald Trump, che lo aveva definito un’intesa “terribile” e contraria agli interessi dei lavoratori a stelle e strisce.
Nel suo primo giorno ufficiale di lavoro, il nuovo presidente degli Stati Uniti ha incontrato alcuni dirigenti di grandi società nazionali, alle quali ha ribadito che il paese tornerà a produrre i beni che consuma, ribadendo la volontà di virare verso un'economia più protezionistica.
La premier britannica vedrà Trump venerdì
Il magnate, che
si è dimesso da tutte le sue società, ha anche confermato che
parlerà di accordi commerciali con Theresa May, quando s'incontreranno venerdì. La premier britannica sarà il primo capo di Governo a fare ufficialmente visita alla nuova amministrazione repubblicana.
Non appare invece imminente una revisione dell'accordo nordamericano per il libero scambio, il cosiddetto NAFTA, sul quale Trump ha detto che se ne parlerà "a tempo debito".
afp/reuters/mamo
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