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Gran Bretagna: ancora violenze, interviene Starmer

Manifestazioni anti-immigrati sull’onda dell’emozione per l’accoltellamento di Southport - La rabbia viaggia sui social dell’estrema destra - “Agiremo con fermezza contro gli odiatori”, avverte il premier

  • 3 agosto, 20:59
  • 5 agosto, 15:58
Manifestanti anti immigrazione Leeds

Leeds: manifestanti anti-immigrazione

  • Rte
Di: Agenzie/RSI Info

E’ la prima crisi interna che deve affrontare il governo laburista di Keir Starmer, in carica da meno di un mese. Una crisi che nasce dall’accoltellamento mortale di tre bambine lunedì scorso nella cittadina di Southport, ad opera di un 17enne nato in Gran Bretagna da genitori di origine ruandese.

Gruppi di estrema destra si sono rapidamente impossessati dell’emozione suscitata dal fatto di sangue. Sui social hanno cominciato a girare illazioni sulla presunta appartenenza del sospetto alla religione islamica e sui motivi del gesto. Ne sono nati raduni contro gli immigrati che in alcuni casi sono degenerati in violenze e vandalismi. Quando la polizia è intervenuta, gli agenti sono stati attaccati. In alcuni casi le forze dell’ordine hanno agito per tenere separati i manifestanti da contromanifestazioni di migranti o di loro simpatizzanti.

Scontri sono stati registrati in particolare a Londra, ieri a Sunderland (nel nord’est), oggi a Liverpool e Manchester, mentre a Nottingham e Belfast sono scesi in strada anche gruppi antirazzisti. A Hull, nel nord-est, è stato attaccato un albergo che ospita richiedenti asilo. A Londra una marcia pro-Palestina si è tenuta senza incidenti, ma sotto importanti misure di sicurezza.

Conseguenze politiche

Le violenze non hanno alcuna giustificazione, ha avvertito il premier Keir Starmer, aggiungendo che agirà con massima fermezza contro gli odiatori estremisti. Starmer ha convocato d’urgenza una riunione dei ministri interessati.

L’ex ministro degli interni conservatore Clevely ha chiesto al governo di ristabilire l’ordine pubblico mandando un messaggio chiaro ai vandali.

Per la segretaria generale del Consiglio dei musulmani di Gran Bretagna, Zara Mohamed, le violenze sono il risultato di un sentimento anti immigrati e islamofobo che ha contagiato da tempo anche la classe politica.

Alle elezioni di luglio, giocatesi in buona parte proprio su tema della migrazione, il partito Reform UK - erede dello UKIP, il partito pro Brexit di Nigel Farage - ha ottenuto ben 5 seggi al Parlamento.

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