La Corte d'appello di Londra ha dichiarato illegale il contestatissimo “piano Ruanda” voluto dal governo britannico, all'interno della sua stretta sull'immigrazione irregolare, per il trasferimento di quote di richiedenti asilo in Africa a scopo dissuasivo. È stato ribaltato il precedente verdetto dell'Alta corte.
I giudici hanno stabilito che il Ruanda non può essere considerato un "Paese terzo sicuro" perché "le carenze del sistema di asilo nel Paese sono tali" che potrebbe esserci "un rischio reale che le persone inviate in Ruanda vengano rimpatriate nel loro Paese d'origine".
Si tratta di un duro colpo per l'esecutivo di Rishi Sunak e per il disegno di legge "Illegal Migration Bill" introdotto per fermare gli sbarchi sulle coste inglesi. Il piano era stato introdotto durante l'Esecutivo di Boris Johnson ma era rimasto di fatto inattuato per le tante azioni legali avviate. La corte ha dato quindi infine ragione al ricorso presentato dai richiedenti asilo e dalle organizzazioni in difesa dei migranti.
Sunak annuncia ricorso alla Corte Suprema
Da parte sua, il premier britannico Rishi Sunak si è detto "fondamentalmente" in disaccordo con la sentenza della Corte d'appello che oggi ha dichiarato illegale il piano del suo governo contro gli sbarchi di migranti sulle coste inglesi. Il primo ministro ha quindi annunciato l'intenzione di presentare un ricorso presso la Corte Suprema del Regno Unito.
RG 12.30 del 29.06.2023 - Gran Bretagna, espulsioni verso il Ruanda bocciate
RSI Info 29.06.2023, 13:53
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Gran Bretagna, accordo sui migranti verso il Ruanda
Telegiornale 14.06.2022, 20:00