Greenpeace è stata condannata mercoledì da una giuria nello stato americano del North Dakota a pagare 666,9 milioni di dollari (585 milioni di franchi) al gestore di un oleodotto, secondo quanto riporta l’agenzia AFP che ha visionato la sentenza.
L’organizzazione di difesa ambientale ha parlato di un procedimento abusivo volto a “metterla a tacere”.
L’ONG ha detto che farà ricorso. “Non si può mandare in bancarotta un movimento”, ha dichiarato Sushma Raman di Greenpeace USA.
Greenpeace è stata citata per diffamazione e incitamento alla violenza dal gruppo americano Energy Transfer, che l’ha accusata di aver avuto un ruolo centrale nelle manifestazioni su larga scala tenutesi quasi dieci anni prima contro la costruzione di un oleodotto.
L’ex presidente Barack Obama aveva ordinato la sospensione dei lavori, mentre il suo successore, Donald Trump, ha spinto per il completamento. L’oleodotto si estende da nord degli USA sino all’Ilinois, attraversa le terre delle tribù Sioux ed è in funzione dal 2017.
Greenpeace spiata dal Credit Suisse
Telegiornale 02.02.2020, 21:00