Juan Guaidò, il presidente dell'Assemblea nazionale venezuelana che ha assunto i poteri dell'Esecutivo, ha informato lunedì di aver dato inizio a una "presa di controllo progressiva ed ordinata" degli attivi finanziari della nazione sudamericana all'estero. In un comunicato diffuso su Twitter, Guaidò ha detto che "è necessario impedire che nella loro fase di uscita, e non contenti di aver rubato tutto quello che hanno rubato al Venezuela, l'usurpatore e la sua banda non decidano di raschiare il fondo del barile", riferendosi a Nicolas Maduro e ai chavisti.
Guaidò ha ricordato inoltre che la corruzione all'interno di Pdvsa, la società petrolifera statale venezuelana, è già stata denunciata alla comunità internazionale e anche per questo ha "ordinato il trasferimento dei conti della Repubblica", che saranno sotto il controllo delle "autorità legittime". Lo scopo è di "evitare che vada avanti il saccheggio". Il controllo di tali asset, ha detto, sarà affidato al Parlamento venezuelano, come dispone la Costituzione, e si procederà al più presto alla nomina di nuovi dirigenti della Pdvsa e della sua filiale negli Stati Uniti, Citgo.
Intanto il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Bolton, ha annunciato sanzioni contro la Pdvsa, con il blocco di sette miliardi di dollari di attivi finanziari. Bolton ha così confermato quanto anticipato dal senatore Marco Rubio, che stando ai media USA sta svolgendo un ruolo di primo piano nel definire le mosse dell'amministrazione americana verso Caracas. Si tratta delle sanzioni finanziarie più dure inflitte finora da Washington al presidente venezuelano Nicolas Maduro.