Il capo dell'Hezbollah, potente movimento sciita filoiraniano che detta legge in Libano, ha accusato l'Arabia Saudita di tenere prigioniero il premier Saad Hariri, che la settimana scorsa, a sorpresa, aveva annunciato le sue dimissioni mentre si trovava a Riyad.
Hassan Nasrallah, manifestatosi venerdì, ha inoltre affermato che il regno wahhabita ha chiesto a Israele di colpire il paese dei cedri, sempre sull'orlo della guerra civile a causa dei delicati equilibri politici, per accentuare ulteriormente la crisi.
Il primo ministro aveva sostenuto dagli studi di al Arabiya, rete televisiva a capitale saudita, d'aver gettato la spugna a causa delle ingerenze di Teheran negli affari interni.
Preoccupato per la crescente tensione nell'area, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha rinnovato il suo impegno nell'intento di smorzare i toni ed evitare uno scontro che avrebbe tragiche conseguenze. Anche il presidente francese Emmanuel Macron, in zona per altri scopi, s'è adoperato affinché prevalga la via diplomatica.
AFP/dg
Per saperne di più sulla nuova crisi nella regione: la puntata di Modem L’Arabia Saudita fra guerra e cambiamenti