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Harris ha abbastanza delegati per la nomination

La vicepresidente americana ha già la maggioranza di chi sceglie il candidato democratico e va in Wisconsin, lo Stato in bilico dove giovedì il rivale Trump ha ricevuto la nomina

  • 23 luglio, 07:50
  • 24 luglio, 05:45
Kamala Harris durante un evento elettorale lunedì in Delaware

Kamala Harris sorridente durante un evento elettorale lunedì in Delaware

  • Keystone
Di: AFP/EnCa 

La vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris ha dichiarato lunedì sera di essere “orgogliosa di aver ottenuto l’ampio sostegno necessario per diventare la candidata del partito” in sostituzione di Joe Biden. Infatti, secondo quanto riferiscono i media statunitensi, la maggioranza dei delegati democratici - le circa 4’000 persone incaricate di nominare ufficialmente il candidato del partito - ha già annunciato la propria intenzione di sostenerla. “Non vedo l’ora di accettare formalmente questa nomina al più presto”, ha aggiunto la Harris nella sua dichiarazione.

La 59enne ha già ricevuto il sostegno di una serie di governatori, alcuni dei quali visti come possibili rivali, e di altri pesi massimi del partito come Nancy Pelosi e Hillary Clinton. Ormai quasi certa della candidatura, Kamala Harris si metterà subito alla prova con gli elettori: infatti, parteciperà a un evento oggi, martedì, in Wisconsin, uno Stato decisivo nel suo assai probabile duello con Donald Trump.

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Del resto Kamala Harris, chiamata a sostituire Joe Biden dopo uno dei più grandi sconvolgimenti politici della storia moderna degli USA, ha meno di quattro mesi per convincere gli americani della solidità del suo profilo. In occasione di un evento elettorale tenutosi lunedì sera nel Delaware, l’ex senatrice ha dato un assaggio di come sarebbe la “candidata Kamala Harris”: “Penso di capire che tipo di persona è Donald Trump”, ha scherzato l’ex procuratrice generale della California, paragonando il candidato repubblicano, che ha condanne penali, a un ‘predatore’ e a un ‘truffatore’: “Ne ho conosciuti quando ero la procuratrice in California e ho messo sotto inchiesta truffatori e predatori sessuali”. 

“Vinceremo”, ha poi promesso, tra gli applausi degli attivisti democratici; applausi che si sono amplificati quando la Harris si è impegnata a porre il diritto all’aborto al centro della sua campagna e a “combattere per il diritto delle donne di gestire il proprio corpo”.

Questo e altri argomenti saranno alla base dell’incontro che la vedrà alla prova con gli elettori stamani, in occasione del grande evento della sua campagna elettorale previsto a Milwaukee. Del resto, la scelta di recarsi - dopo il Delaware di Biden - in questa metropoli del Wisconsin, nella regione dei Grandi Laghi a nord, non è ovviamente casuale.

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La settimana scorsa, infatti, Milwaukee ha ospitato la convention repubblicana, durante la quale Donald Trump ha prestato giuramento come candidato del suo partito alle elezioni presidenziali. Ma il Wisconsin è anche, e soprattutto, uno dei cinque o sei Stati che dovranno decidere le sorti del voto per la Casa Bianca del 5 novembre.

Donald Trump è in testa in questo Stato nei sondaggi nel confronto con Joe Biden, ma è ancora troppo presto per dire se manterrà il suo vantaggio contro Kamala Harris, una volta che sarà stata scelta ufficialmente come candidata democratica.

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