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Homs, la riconciliazione passa dai russi

Lo sgombero delle milizie dalla periferia della città, l'incontro con una famiglia fra le rovine, il reportage dei nostri inviati

  • 20 maggio 2017, 09:42
  • 23 novembre, 05:45
Distruzione a Homs

Distruzione a Homs

  • RSI

Al Waer, alla periferia di Homs, attende di rinascere. In questi giorni deve essere infatti portata a termine la cosiddetta evacuazione delle milizie (dentro questo distretto ce n’è una quindicina) che scelgono di non riconsegnare le armi e di farsi portare quindi nella provincia di Idlib, a loro destinata. Quasi 20'000 le persone in partenza, con la partecipazione, in questa fase, di molti militari russi, arrivati con mezzi blindati per scortare gli autobus verdi fino alla loro destinazione finale. Una richiesta di garanzia di sicurezza giunta proprio dai ribelli, che l’hanno posta come condizione di base per lasciare il quartiere. E in questi giorni abbiamo potuto vedere levarsi da lì diverse colonne di fumo a indicare il punto in cui i miliziani andavano a bruciare le armi e altro materiale che avrebbe potuto segnalare i loro legami con gruppi esterni ad Al Waer. Ad andarsene non sono stati solo gli uomini armati, lo hanno fatto anche alcune donne, mogli di miliziani impiegate nella grande fabbrica per la produzione del pane che si trova all’ingresso del quartiere ma che per questo motivo adesso lavora, ci spiega il direttore, a ritmo rallentato.

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Homs: il ritorno alla normalità passa anche... dal pane

rsi 20.05.2017, 12:11

Bisogno di normalità

Il bisogno di normalità passa anche dalla voglia di ricostruire, di chi sceglie di tornare malgrado tutto. Di chi pensa di doverlo fare per dare un futuro ai propri figli e forse pensa tutto sommato di essere fortunato perché almeno può ancora contare sulla propria famiglia.

La famiglia Joubbar incontrata tra le rovine del quartiere cristiano di Al Hamidyia

La famiglia Joubbar incontrata tra le rovine del quartiere cristiano di Al Hamidyia

  • RSI

Ne abbiamo incontrata una a due passi dal quartiere cristiano di Al Hamidyia, decisa a riprendersi ciò che aveva lasciato dietro di sé quando la situazione era diventata insostenibile. Una fuga fatta col cuore gonfio di nostalgia, che traspare dai loro occhi quando raccontano che cosa hanno vissuto, ma che mostra anche la notevole resilienza di queste persone, capaci di risollevarsi pensando a un futuro che sentono di voler immaginare ancora, e con forza.

Un calcio alla guerra

Lo stadio di Homs dove la squadra di casa ha affrontato la compagine di Hama

Lo stadio di Homs dove la squadra di casa ha affrontato la compagine di Hama

  • RSI

E in questo venerdì di festa per i musulmani, abbiamo avuto l’occasione di andare a vedere la partita di calcio allo stadio di Homs, dove la squadra ospite ha affrontato il team di un’altra città simbolo di questa lunga guerra, la squadra Al Talayia di Hama.

Roberto Antonini e Paola Nurnberg

Il dossier

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