La fine della strategia "zero Covid" in Cina che ha portato a un'esplosione dei casi - con ospedali sotto forte pressione e una diffusione del contagio fuori controllo in assenza di cifre ufficiali e dei test sistematici che erano la norma - inquieta sempre più anche all'estero. Dopo che Pechino ha fatto sapere che dall'8 gennaio non imporrà più la quarantena alle persone in arrivo (e quindi anche al rientro), è scattata la corsa alle prenotazioni di voli internazionali. Il 22 gennaio comincia il Capodanno, la festa più importante dell'anno e l'occasione per molti per spostarsi, all'interno per vedere le famiglie o all'estero per chi può permetterselo.
Ospedali cinesi - qui a Shanghai - in difficoltà di fronte al gran numero di positivi
Gli Stati Uniti e altri pensano a restrizioni
Negli altri Paesi si teme che i turisti cinesi in arrivo portino con sé il virus, facendo nuovamente impennare le curve dei contagi. Per primo il Giappone ha preso provvedimenti: da venerdì i viaggiatori provenienti dalla Cina saranno obbligati a effettuare un tampone al loro arrivo e se il test sarà positivo, dovranno sottoporsi a una quarantena di sette giorni. L'India ha seguito a ruota. Le destinazioni asiatiche sono quelle più gettonate. In testa Hong Kong, dove gran parte delle restrizioni sarà levata da giovedì e che dovrebbe riaprire i suoi confini con la Cina dal 15 gennaio. Portare la mascherina resta obbligatorio, ha ricordato però il premier locale John Lee. Ma nell'elenco ci sono anche, per esempio, Australia, Regno Unito e Stati Uniti. E proprio Washington sta ipotizzando di adottare dei provvedimenti all'ingresso. In Italia sono richiesti da più parti anche a livello regionale in Lombardia, mentre a Roma Fiumicino verrà mantenuta aperta l'area per i tamponi che avrebbe dovuto chiudere a fine anno e i positivi saranno isolati.
A Malpensa il test è facoltativo ma c'è chi lo chiede obbligatorio
A Malpensa quasi un positivo su due
I timori non sono infondati alla luce dei dati diffusi mercoledì dall'assessore lombardo al welfare Guido Bertolaso: sui due voli arrivati dalla Cina a Malpensa il 26 dicembre, 212 passeggeri si sono sottoposti al test non obbligatorio. Di questi, 97 sono risultati positivi. È stato ordinato il sequenziamento dei campioni per conoscere i ceppi di cui sono portatori. Nel frattempo il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato di aver disposto, con un'ordinanza, tamponi antigenici obbligatori per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina.
RG 12.30 del 28.12.2022 Il servizio di Monica Fornasier
RSI Info 28.12.2022, 16:18
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In Svizzera primo volo il 26 gennaio
E in Svizzera? Prima della pandemia, c'erano voli diretti da e per Pechino sia da Ginevra che da Zurigo. Notizia di mercoledì, i primi (di Air China) riprenderanno il 26 gennaio al ritmo di uno a settimana, il giovedì. Lo scalo di Cointrin ha detto che si atterrà alle regole fissate dall'Ufficio federale della sanità, con il quale è previsto un incontro nella prima settimana del nuovo anno. Swiss ha voli cargo, ma non prevede di riprendere subito quelli per i passeggeri. La situazione viene valutata costantemente.
Fra il 2010 e il 2019 il numero di pernottamenti di cinesi in Svizzera era quasi triplicato, arrivando a quasi un milione e mezzo. Nel 2020 c'è stato poi un crollo di oltre il 90%. Per tornare ai livelli pre-pandemia non basterà comunque ristabilire i collegamenti aerei: dovrà essere ripristinato il sistema dei visti e dovrà ripartire la macchina dei tour operator. Ci vorranno quindi dei mesi e per avere un numero significativo di arrivi bisognerà attendere l'estate. Inizialmente arriveranno soprattutto piccoli gruppi e turisti individuali.