È stato il più imponente scambio di prigionieri di guerra dall’inizio del conflitto. Nella notte di giovedì è giunta notizia della liberazione da parte dei russi di 215 combattenti, tra ucraini e cittadini stranieri catturati a Mariupol. Tra di loro, anche chi si era asserragliato per tre mesi nelle acciaierie sotto assedio. “Cinque eroi, comandanti della difesa dell’Azovstal sono stati scambiati con 55 prigionieri di guerra” ha commentato Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente ucraino Volodymir Zelensky. Prigionieri russi, ha aggiunto, “che non ci interessano”. La liberazione sarebbe avvenuta nella regione di Zaporizhzhia e tra i soldati scambiati c'è anche il comandante del reggimento Azov Denys Prokopenko.
In contropartita Kiev ha consegnato l’oligarca ucraino filorusso Viktor Medvedchuk. Questi, ha detto Yerkak, “ha già fornito tutte le prove possibili all’inchiesta”. È stato un processo difficile, ha sottolineato ancora il capo dell’ufficio presidenziale. "Ci sono 215 persone rilasciate: questo è un risultato significativo, dovuto a tattiche corrette utilizzando una posizione di forza, che include i risultati degli sforzi in prima linea delle forze armate".
Tra le persone liberate ci sono anche 10 stranieri che hanno combattuto a fianco degli ucraini. Rilasciati grazie alla mediazione del principe saudita Mohammed bin Salman, si trovano in questo momento a Riad.
Notiziario 22.00 del 21.09.2022
Notiziario 22.09.2022, 00:20
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