Elon Musk, il miliardario proprietario di SpaceX, Tesla e Twitter, ha perso 13 miliardi di dollari in 24 ore. Infatti, alcune delle sue attività hanno dovuto confrontarsi con problemi non da poco. Lo smacco più spettacolare è stato sicuramente l'esplosione del razzo Starship avvenuta giovedì. Quello che era stato definito il vettore più potente al mondo è stato lanciato da Boca Chica, in Texas, ma dopo soli tre minuti di volo è stato fatto esplodere sopra il Golfo del Messico per un problema tecnico.
Vero è che la spettacolare esplosione del nuovo razzo Starship di SpaceX, pochi minuti dopo aver lasciato la rampa di lancio durante il primo test di volo, è l'ultima vivida illustrazione della formula commerciale del "fallimento di successo" che serve bene all'azienda spaziale di Musk. Vi sono del resto esperti che sostengono il concetto marketing del miliardario.
Piuttosto che vedere la disintegrazione incandescente del colossale sistema Starship di nuova generazione di Musk come una battuta d'arresto, gli esperti hanno detto che la drammatica perdita del razzo avrebbe contribuito ad accelerarne lo sviluppo.
Ma le cose per Elon Musk sono andate storte pure in altri ambiti. Nel caso di Tesla, il titolo a Wall Street ha perso il 9,75% dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali deludenti e le parole di Musk che hanno fatto presagire tempi difficili per l'azienda.
Infine, nel caso di Twitter, il social acquistato da Musk lo scorso ottobre per 44 miliardi di dollari, va ricordato che questo social ha una particolarità. Per garantire che il profilo di chi scrive appartenga effettivamente alla persona, azienda o ente c'è la cosiddetta spunta blu, una sorta di bollino di garanzia.
Ebbene, Musk aveva introdotto una tassa di otto dollari mensili per poter mantenere questo bollino. Ma la cosa non ha avuto il successo sperato e in molti hanno rinunciato al “sigillo” pur di non pagare.