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I ribelli dicono "no" a Sochi

La Russia rende stabile la sua presenza militare in Siria, ma la sua iniziativa di pace raccoglie pochi consensi

  • 26 dicembre 2017, 18:40
  • 23 novembre, 03:08
Vladimir Putin in visita l'11 dicembre in una delle basi russe in Siria

Vladimir Putin in visita l'11 dicembre in una delle basi russe in Siria

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La ratifica martedì da parte del Parlamento di Mosca di un accordo precedentemente raggiunto con Damasco renderà permanente la presenza militare russa in Siria, ha reso noto il ministro della difesa Sergei Shoigu parlando all'agenzia di stampa RIA. In particolare, sarà ingrandita la base di Tartus, 85 chilometri a sud di Latakia, il solo sbocco che le forze armate russe hanno sul Mediterraneo.

L'intervento del Cremlino a fianco dell'alleato Bashar el Assad ha avuto un forte impatto sull'andamento del conflitto dal settembre del 2015. Il regime è tornato a controllare il 55% del territorio e non a caso il presidente siriano, ha subito accolto la proposta russa, turca e iraniana di organizzare un vertice di pace il mese prossimo a Sochi. Decine di gruppi ribelli, però, hanno già fatto sapere che non prenderanno parte a questo tentativo di "aggirare il processo di Ginevra" sotto l'egida dell'ONU, anche se questo non ha ancora dato risultati apprezzabili.

pon/AFP/Reuters

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