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I russi in fuga dalla leva preoccupano

Via a migliaia per evitare il reclutamento. L'ambasciatore ucraino in Svizzera: "Non accogliete i disertori". L'intelligence di Berna: "La pressione dovrebbe aumentare"

  • 25 settembre 2022, 11:42
  • 23 giugno 2023, 23:47
Due ragazzi russi felici dopo aver passato il confine con la Georgia domenica

Due ragazzi russi felici dopo aver passato il confine con la Georgia domenica

  • Keystone
Di: EnCa/ATS/AFP

Dopo la mobilitazione parziale annunciata mercoledì da Vladimir Putin, tanti cittadini russi in età da reclutamento (ma anche più anziani) stanno fuggendo come possono per evitare di finire a combattere in Ucraina. La stiuazione preoccupa in Paesi confinanti, ma non solo.

Da giorni sono pressoché esauriti i biglietti dei mezzi pubblici e le strade verso quelle nazioni che ancora non bloccano l’ingresso di cittadini russi, come Turchia, Emirati Arabi Uniti, oltre ai più vicini Georgia, Armenia, Uzbekistan, Kazakhstan e Finlandia, anche se quest’ultima ha già limitato gli ingressi dopo aver visto decine di chilometri di auto russe in coda per entrare nel suo territorio. In particolare, un gran numero di cittadini della Russia è sbarcato in Turchia dove non è richiesto alcun visto.

Rischi per la Svizzera

Ma il fuggi-fuggi dei russi per scappare dal reclutamento ha dei rischi pure per la Svizzera. L'ambasciatore ucraino in Svizzera Artem Rybchenko ritiene che Berna non dovrebbe concedere asilo politico agli obiettori di coscienza e ai disertori russi, poiché Mosca potrebbe cogliere l'occasione per infiltrare agenti in Svizzera e nell'Unione Europea (UE).

Rybchenko, in un'intervista pubblicata domenica dalla SonntagsZeitung, ricorda che la situazione dei russi è molto diversa da quella degli ucraini. Questi ultimi sono fuggiti poiché Mosca ha causato "una guerra contraria al diritto internazionale", aggiunge, sottolineando che sono soprattutto donne e bambini ad aver lasciato l'Ucraina, mentre gli uomini sono rimasti per difendere il Paese.

Gli ultimi sviluppi della guerra sono seguiti con attenzione pure dall’intelligence elvetica. Il Servizio di intelligence federale (SIC) ha infatti affermato sul Sonntagsblick di prendere molto sul serio la recente escalation del conflitto e ha presentato un'analisi della situazione. La pressione sulla Svizzera neutrale dovrebbe aumentare ulteriormente nei prossimi mesi, ritiene la struttura federale.

Continuano bombardamenti e votazioni

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Intanto, a oltre sette mesi dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, la Russia continua a bombardare i centri abitati del Paese, provocando vittime e feriti anche e soprattutto nella popolazione civile, e anche oggi, domenica, continuano i referendum per l’annessione di vaste aree nei territori occupati al territorio russo.

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Tale chiamata alle urne, che è stata considerata una farsa da gran parte della comunità internazionale e ha visto il mancato sostegno pure di Stati non certo ostili a Mosca come la Turchia e la Cina, dovrebbe plebiscitare il passaggio di territori come gli Oblast di Donetsk e Luhansk, nell’est, oltre a quelli di Zaporizhia e Kherson più a sud del Paese. Vero è che nessuno di queste regioni è totalmente in mano alle forze russe che fronteggiano con difficoltà la controffensiva dell’esercito ucraino scattata diverse settimane or sono.

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E durante le ultime 24 ore l'esercito russo ha bombardato pesantemente il territorio dell'Ucraina, secondo quanto riferisce lo Stato maggiore delle forze armata ucraine. "Nelle ultime 24 ore, gli invasori russi hanno lanciato 7 missili e 22 attacchi aerei, hanno sparato più di 67 proiettili contro siti militari e civili sul territorio ucraino. Sono 35 i civili feriti", si legge nell'ultimo aggiornamento dell'esercito.

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