L'atmosfera è radicalmente cambiata in Russia dopo l'annuncio della mobilitazione parziale da parte di Vladimir Putin. La guerra in Ucraina che molti, in particolare a San Pietroburgo e Mosca, sentivano come una cosa lontana è piombata nella casa dei russi e la reazione non si è fatta attendere. In diverse città si sono registrate delle proteste e nel corso della notte ci sono stati anche attacchi incendiari contro centri di reclutamento.
Regna anche molta confusione e preoccupazione su chi tra i riservisti sarà effettivamente chiamato al fronte. Il portavoce del Cremlino ha comunicato che sarà il Governo a redigere le liste. Intanto alcuni cittadini non sembrano intenzionati ad aspettare di scoprire se dovranno prendere le armi: il numero di passaggi alle frontiere con Finlandia e Georgia è già aumentato, mentre sono in forte crescita i prezzi dei biglietti aerei in partenza da Mosca.
Oltre 1'300 fermi in 39 città
22.09.2022: Russia, 1400 manifestanti arrestati
Le proteste sono scoppiate in decine di città e al momento sono stati registrati più di 1'300 fermi in 39 città in tutto il Paese. Le manifestazioni più importanti e il maggior numero di arresti sono state a Mosca, con 527 persone fermate, e San Pietroburgo, 480 fermi.