Putin ha preso atto dell'incapacità di vincere una guerra convenzionale su larga scala e quindi ha deciso di spostare il conflitto su un piano diverso e non convenzionale, afferma Pietro Batacchi, direttore della Rivista italiana difesa. Il discorso di Putin, prosegue Batacchi, è stato un messaggio indirizzato più all'Occidente che all'Ucraina: "Le regole della guerra ora sono diverse e Putin comincia a dettarle".
La decisione di tenere in breve tempo i referendum nei territori occupati rende più credibile e concreta la minaccia nucleare, opzione che Putin ha chiaramente detto essere sul tavolo. Dopo il voto, le regioni sarebbero annesse e la dottrina militare russa prevede l'uso delle armi atomiche per difendere l'integrità della Federazione russa. Una mossa di chi è in difficoltà ma comunque perfettamente razionale, sottolinea Batacchi.
Per quanto riguarda l'efficacia dei 300'000 riservisti che sarebbero chiamati sotto le armi, molto dipende da tempi e dalle capacità di addestrare ed equipaggiare le truppe, secondo Batacchi, ma dal punto di vista puramente numerico potrebbe riequilibrare la superiorità numerica che in questo momento è nettamente a vantaggio degli ucraini.