L’invasione russa dell’Ucraina è giunta al suo trentaseiesimo giorno e dopo cinque settimane, continuano gli intensi combattimenti in tutto il territorio dell’ex repubblica sovietica, divenuta Paese libero e autonomo da quasi trent’anni.
E se anche nella notte tra mercoledì e giovedì non sono mancati i bombardamenti, che hanno colpito ancora centri abitati, secondo quanto riferisce l’intelligence britannica, i soldati di Mosca non godono di un morale alto. Secondo un servizio di spionaggio di Londra, infatti, i militari sarebbero a corto di munizioni e si rifiuterebbero di eseguire gli ordini, arrivando persino a sabotare la propria attrezzatura e a colpire e abbattere aerei da combattimento russi.
Controffensiva ucraina ricaccia indietro i russi
Continuano comunque gli scambi di artiglieria e i bombardamenti pesanti sulle città, con le forze ucraine che resistono agli invasori russi nettamente più numerosi e sono in grado addirittura di ricacciarli indietro. È il caso di quanto è accaduto non lontano da Chernihiv, nel nord del Paese. La CNN ha riferito nella notte di un video diffuso sui social media e da lei geolocalizzato e verificato, in cui si vedono le forze ucraine guadagnare terreno rispetto all’esercito di Mosca a Sloboda. La località è vitale per gli sforzi ucraini per rompere l'accerchiamento russo di Chernihiv, città che – stando a Human Rights Watch – vede i suoi abitanti avere un accesso limitato all'acqua corrente, all'elettricità o al riscaldamento da quando le forze russe hanno intensificato il loro assalto il 24 marzo.
Da una settimana, infatti, l’esercito aggressore sta assediando la città, controllando quasi tutti gli accessi alla città e il ponte che forniva l'ultima via di accesso. Ciò ha impedito l'evacuazione dalle aree dei feriti, compresi i bambini, e l'utilizzo della strada per la distribuzione di beni umanitari, comprese forniture mediche essenziali, alla popolazione civile.
"La neutralità ucraina richiederà almeno un anno"
Intanto, il capo-negoziatore ucraino ai colloqui di pace ha spiegato che potrebbe volerci almeno un anno prima che Kiev possa organizzare un referendum sulla sua neutralità. Quest'ultima è una richiesta fondamentale della Russia per porre fine alla guerra, ma David Arakhamia ha spiegato che dichiarare la neutralità richiederebbe la registrazione di almeno tre milioni di firme, una procedura “che non può aver luogo al di fuori di un territorio pacifico”.
Sul piano diplomatico Kiev in queste ore sta trattando con Varsavia per definire una chiusura completa del confine con la Bielorussia. Lo segnala l'ambasciatore dell'Ucraina in Polonia Andriy Deshchytsia, il quale afferma che la diplomazia ucraina stia negoziando anche con Lettonia, Estonia e Lituania per una chiusura dei loro confini ai bielorussi.
Dal canto suo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha intanto richiamato gli ambasciatori da Georgia e Marocco, in quanto rei di non aver difeso gli interessi di Kiev. Il capo di Stato ucraino mercoledì sera ha intanto avuto una lunga conversazione telefonica con Joe Biden, nel quale ha ringraziato Washington per il nuovo pacchetto di aiuti “da un miliardo di dollari e altri 500 milioni a supporto del bilancio ucraino”, ha riferito l’ex attore, il quale ha ribadito a Biden che “il sostegno americano è vitale per l’Ucraina”.