Si è conclusa mercoledì l’udienza davanti al Congresso americano alla quale sono stati invitati i tre giganti dell’online: Facebook, Twitter e Google. L’intenzione era quella di discutere dei piani che il trio intende attuare per evitare, nelle elezioni di medio termine di novembre, di essere ancora strumentalizzato per influenzare l’opinione pubblica, come era accaduto nel 2016.
Facebook ha inviato il suo numero due, la direttrice operativa Sheryl Sandberg, mentre a rappresentare Twitter è il CEO e fondatore stesso del sito, Jack Dorsey. Ha suscitato invece numerose polemiche la scelta di Google che ha deciso di non inviare alcun portavoce.
Dorsey ha dichiarato che i recenti avvenimenti lo hanno spinto a riconsiderare la missione e il funzionamento della piattaforma, mentre Sandberg ha difeso quanto fatto fino ad ora da Facebook e si è detta determinata a combattere le manipolazioni. Nonostante le ammissioni di colpa, le risposte dei due rappresentati non sembrano però aver convinto né i senatori né gli investitori. I titoli delle tre aziende sono infatti calati vistosamente.