Venezia sta diventando un luna park sulla laguna, tra tuffatori improvvisati nei canali e ciclisti che percorrono indisturbati le calli, bivaccando ai piedi del campanile di San Marco. Contro quest’immagine che in questi giorni d'agosto, notoriamente i più affollati dell'anno, la città sta offrendo al mondo si sono rivoltati i veneziani, diffondendo manifesti in inglese che invitano i villeggianti a togliersi di torno.
Il volto non certo decoroso del turismo di massa alimenta la rabbia di chi a Venezia vive e dei turisti d'assalto non ne può più. La ribellione ai "barbari" della laguna è alimentata dagli ultimi episodi, come il tuffo in notturna di un gitante dal Ponte di Rialto che ha "centrato" un taxi acqueo.
Così, i veneziani sono passati "alle vie di fatto", scrivendo il loro sdegno in bella vista su fogli apparsi (e poi tolti) dai muri del sestiere di Castello: "tourists go away". Ma a parte qualche faccia perplessa, la protesta non ha avuto il benché minimo effetto.
ATS/EnCa