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I volti dei gilet gialli

Intervista a quattro anime del movimento che fa tremare il governo francese e che sabato torna in piazza in una Parigi blindata

  • 8 dicembre 2018, 09:05
  • Ieri, 23:34
03:17

I volti dei gilet gialli

Rsi/Davide Mattei 08.12.2018, 08:30

Nessuno di loro può dire di stare veramente male oggi, ma quasi tutti hanno visto il loro potere acquisitivo calare, i servizi pubblici peggiorare un po' e i soldi per lo svago o i viaggi ridursi a poco o nulla negli ultimi anni, con un'accelerazione nel quinquennio di François Hollande. Poi è arrivato Emmanuel Macron.

Quando Patrice Laffont l’ha visto festeggiare la vittoria, inneggiando a una Francia forte e di nuovo alla ribalta si è detto "forse ho sbagliato a non andare a votare!". Il dubbio gli è durato fino alla soppressione parziale dell’ISF, la popolare Imposta sulle grandi fortune che il neo presidente ha deciso di adottare in priorità su altre misure. Patricia Delaunay è d’accordo: il governo preleva più ai poveri e ai pensionati come lei che ai ricchi, mentre potrebbe ben fare il contrario. Più giovani, Kevin Zévaco e François Boulo, si interessano al futuro del movimento del "gilets jaunes", a chi li rappresenterà domani di fronte al governo o, chi lo sa, sulle schede delle prossime elezioni. Tutti però credono che il movimento debba continuare per ora a premere sul governo, per ottenere dal presidente dei ricchi quello che "il popolo" vuole.

Davide Mattei

Previsto un sabato di proteste

La Francia e Parigi in particolare si preparano sabato a una protesta di piazza del movimento dei gilet gialli, si temono disordini come quelli del 1° dicembre e sono state adottate eccezionali misure di sicurezza (89'000 agenti di cui 8'000 a Parigi), senza dimenticare negozi chiusi, spettacoli cancellati, incontri del campionato di calcio rinviati. Diversi paesi stranieri hanno espresso preoccupazioni per i loro cittadini, Cechia, Portogallo e Belgio si sono spinti fino a sconsigliare qualsiasi viaggio nella capitale. Sabato in mattinata le persone controllate a Parigi erano 278, mentre quelle fermate 32 (sabato scorso, sempre in mattinata, erano solo 2). I controlli sono stati effettuati nelle stazioni ferroviarie e in prossimità dei luoghi dove in passato si sono registrati assembramenti. Intanto, una folla di manifestanti si sta raccogliendo nei pressi dell'Arco di Trionfo, in cima agli Champs-Elysées.

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