Il Governo belga ha deciso venerdì sera di posticipare di 10 anni l’uscita del paese dal nucleare, finora prevista per il 2025. La scelta è stata fatta sulla scorta dei timori per l’approvvigionamento energetico, a seguito della guerra in Ucraina. È stata così prolungata la vita dei reattori di Doel 4 e Tihange 3 fino al 2035.
“Tutti sanno che è in corso una guerra in Europa: per questo scegliamo la certezza in un periodo di incertezze”, ha dichiarato il premier Alexander de Croo.
Il piano di uscita dal nucleare era stato varato nel 2003: prevedeva la chiusura di tutti i reattori entro il 2025 e l’accelerazione in parallelo della transizione verso le energie rinnovabili. Un processo che si sarebbe tuttavia dovuto appoggiare sullo sviluppo del gas naturale, tramite la costruzione di una centrale a nord di Bruxelles. Tuttavia, con le manovre militari di Mosca, l’Europa ha deciso di ridurre progressivamente la dipendenza dagli idrocarburi russi e di chiudere con tutte le importazioni entro il 2027.
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