Mercoledì sono scadute due cedole sul debito pubblico russo per un totale di 117 milioni di dollari. Ieri, giovedì, questo debito è stato onorato, nonostante si temesse che Mosca non avrebbe pagato oppure che lo avrebbe fatto in rubli. Infatti, il ministro delle finanze russo, Anton Siluanov, ha dato istruzioni alla JP Morgan, negli Stati Uniti, per pagare il debito in dollari. Tuttavia, il 31 marzo scadranno altri 447 milioni di dollari e il 4 aprile ulteriori due miliardi e 129 milioni. Per tutto il 2022, la Russia dovrà pagare poco meno di cinque miliardi di dollari.
Ma il Paese avrebbe risorse a sufficienza. Il debito pubblico complessivo è del 18% del prodotto interno lordo. Di questa cifra, 40 miliardi sono in dollari e euro, e la metà in mano a investitori stranieri. Dal punto di vista finanziario, quindi, non ci sono problemi, anche perché Mosca incassa circa un miliardo di dollari al giorno per le forniture di gas che continuano. E li incassa in banche non toccate dall'esclusione dal sistema SWIFT. Inoltre, alla Russia non conviene pagare il dovuto perché ne va della sua credibilità futura quando tornerà a chiedere soldi sui mercati dei capitali.
La Russia, tra debito pubblico e sanzioni
SEIDISERA 18.03.2022, 20:01
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In caso di mancato pagamento, comunque, non ci sarebbe una catastrofe sui mercati finanziari. Il debito pubblico russo è basso rispetto al PIL, quindi non c'è il rischio di fallimento del Paese. E molti grandi investitori, come i fondi d'investimento, che hanno questi titoli nei portafogli, li hanno già portati a valore zero o poco più, giusto per essere prudenti, e questo non ha causato sconquassi.