Svizzera

"Conseguenze a lungo termine sull’economia"

"Ma neutralità non significa indifferenza”, ha ribadito il presidente della Confederazione Ignazio Cassis in merito alla crisi ucraina

  • 19 marzo 2022, 07:52
  • 15 novembre, 09:14
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Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis

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Di: ATS/ludoC 

“Il conflitto in Ucraina avrà conseguenze a lungo termine anche sull’economia elvetica”. Lo ha dichiarato il presidente della Confederazione Ignazio Cassis, difendendo nuovamente le sanzioni adottate contro la Russia e dichiarando che la Svizzera è pronta a pagare il prezzo della difesa della libertà.

In un commento pubblicato su Le Temps e Schweiz am Wochenende, il consigliere federale ha anticipato “tre conseguenze verosimili” del conflitto sul piano economico:

La prima riguarda la dipendenza nei confronti del gas e di altre materie prime russe che pesa sul piano geopolitico e che avrà un impatto anche sulla Confederazione. In secondo luogo, la Svizzere dovrà “far fronte a un’inflazione e a un aumento, durevole e sensibili, dei prezzi dell’energia”, infine il franco si configurerà sempre più come un bene rifugio e questo penalizzerà le esportazioni, ha aggiunto Cassis.

Il responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri ha altresì dichiarato che “è impossibile prevedere per quanto tempo e fino a che punto” la Svizzera sarà toccata dalla crisi e quali saranno i settori più colpiti. Per il momento, ha aggiunto, non si parla tuttavia di crisi economica.

02:11

Ucraina, la cronaca

Telegiornale 18.03.2022, 21:00

Sanzioni, “strumento flessibile”

Sui media, Cassis è tronato a difendere l’allineamento di Berna alle sanzioni europee contro la Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina, iniziata lo scorso 24 febbraio. Quel giorno “il volto del mondo è cambiato, dobbiamo difendere senza esitazione la libertà e la democrazia. Questo ha un prezzo che la Svizzera è pronta a pagare”, ha spiegato.

Cassis ha aggiunto: “Questa guerra è sorretta da una follia devastatrice che distrugge tutti i principi e i valori della nostra civilizzazione”. Questo, ha sottolineato il presidente della Confederazione, è il motivo per il quale il Consiglio federale “ha adottato la totalità delle sanzioni dell’Unione europea contro la Russia”. La decisione “non rimette in questione la neutralità del Paese”, “la Svizzera non sostiene militarmente le parti in causa”.

La neutralità elvetica, ha aggiunto Cassis, “non è un dogma, ma uno strumento flessibile di politica estera e di sicurezza”. “Neutralità non significa indifferenza: la Russia ha violato il principio, sancito nel diritto internazionale, di ricorso alla forza. Restando inattiva, la Confederazione avrebbe fatto il gioco dell’aggressore”, ha concluso.

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