Il Libano ha un nuovo primo ministro: Mustapha Adib. Accademico, già ambasciatore in Germania, il 48enne è stato nominato lunedì dalla maggioranza dei parlamentari e si è subito impegnato ad attuare le riforme richieste dalla comunità internazionale.
Dopo la nomina, il nuovo capo del Governo si è recato in un'area devastata dall'imponente esplosione avvenuta nel porto di Beirut il 4 agosto, che ha ucciso almeno 188 persone e distrutto interi quartieri della capitale. Né il presidente Michel Aoun né l'ex primo ministro dimissionario, Hassan Diab, avevano visitato queste zone.
Espressione della classe dirigente sunnita, Adib potrebbe non riuscire a soddisfare le richieste di quella parte della popolazione che nelle scorse settimane è scesa in piazza chiedendo le dimissioni del Governo e l'azzeramento dei vertici politici, accusati di corruzione e di essere all'origine della forte crisi economica che ha colpito il paese.
Il Libano senza pace
RSI/eb 05.08.2020, 19:00
La nomina è coincisa con la seconda visita in Libano del presidente francese Emmanuel Macron, che lunedì ha auspicato la formazione rapida di "un Governo di missione" per attuare le riforme. A maggio, il paese dei cedri aveva avviato le trattative con il Fondo monetario internazionale per un pacchetto di salvataggio da 10 miliardi di dollari a fronte di una serie di riforme, ma le trattative si erano arenate.
La voglia di cambiamento, in Libano, è sempre più forte e la deflagrazione avvenuta nel porto della capitale - per la quale non sono stati ancora individuati dei responsabili - ha catalizzato la rabbia al punto che domenica, il presidente cristiano-maronita Aoun ha riconosciuto in un discorso ufficiale la necessità di modificare il sistema politico del paese basato sulle confessioni religiose e di proclamare uno "Stato laico".
Anche il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, si è detto pronto a discutere un "nuovo patto politico". Ma secondo alcuni si sarebbe trattato solo di slogan simbolici pronunciati in occasione della visita di Macron.