È salito ad almeno 728 il bilancio dei feriti negli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine a Beirut, dopo le esplosioni che nella capitale libanese hanno ucciso 158 persone. Nelle violenze un poliziotto è morto. Lo riportano i media internazionali che, sulla base di informazioni locali, riferiscono anche che circa una ventina di persone è stata arrestata e che tra gli agenti si contano circa 70 feriti.
Notiziario delle 9.00 del 09.08.2020
RSI Info 09.08.2020, 11:40
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La rabbia di una città devastata e di un intero Paese, scivolato da mesi nel baratro del collasso economico e politico, è scoppiata, con azioni senza precedenti da parte dei manifestanti anti-governativi. Dimostranti hanno preso d'assalto e occupato per diverse ore la sede del ministero degli esteri per essere poi sfollati, in serata, dall’esercito.
Un primo ministro, quello dell'informazione, ha presentato le sue dimissioni domenica a causa dell'incapacità del Governo di attuare delle riforme e in seguito all'esplosione che ha devastato la capitale. Negli scorsi giorni alcuni deputati si erano già dimessi.
Questo mentre i vertici istituzionali continuano a prendere tempo rispetto alla pericolosa spirale di violenza in corso nel Paese: il premier Hassan Diab è intervenuto con un laconico discorso TV, lanciando ai suoi stessi alleati governativi un "ultimatum" di due mesi, evocando elezioni anticipate.
Domenica pomeriggio è prevista una videoconferenza internazionale dei donatori per Beirut, organizzata dalla Francia e copresieduta con le Nazioni Unite dopo la devastante esplosione di martedì che, secondo fonti di sicurezza locali, ha causato una voragine profonda 43 metri.
ATS/ANSA/AFP/Swing
Prime dimissioni nell'Esecutivo libanese
La ministra dell'Informazione libanese, Manal Abdul Samad, ha annunciato domenica le sue dimissioni, secondo quanto riferiscono i media libanesi. Si tratta delle prime dimissioni di un membro dell'Esecutivo del primo ministro Hassan Diab dopo l'esplosione di martedì, che ha provocato oltre 159 morti e 6000 feriti, nonché un'ondata di proteste popolari.