Mondo

Il Papa ha rischiato di morire

Il professor Sergio Alfieri del Policlinico Gemelli racconta, in un’intervista al Corriere della Sera, le oltre cinque settimane di ricovero del Pontefice: “Dovevamo lasciarlo andare o tentare ogni terapia possibile”

  • Oggi, 14:09
Papa Francesco

Papa Francesco affacciato al balcone del Policlinico Gemelli a Roma

  • Keystone
Di: Pa.St. 

Papa Francesco ha lasciato l’ospedale domenica, dopo oltre cinque settimane di ricovero per una polmonite bilaterale e un’infezione respiratoria polimicrobica. Un periodo durante il quale i medici hanno dato tutto, senza mollare mai, per la salute del Pontefice. È quanto racconta il professor Sergio Alfieri, capo équipe al Policlinico Gemelli di Roma, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Un’intervista in cui ricorda il momento peggiore: il pomeriggio del 28 febbraio, quando all’improvviso le condizioni del Papa si sono aggravate con un broncospasmo. “Eravamo tutti consapevoli che la situazione si era ulteriormente aggravata e che c’era il rischio che potesse non farcela” afferma. In quella situazione, la squadra medica si era trovata di fronte a una scelta: fermarsi e lasciarlo andare oppure tentare di salvarlo con tutti i farmaci e le terapie possibili, correndo il rischio di danneggiare altri organi. “Alla fine abbiamo preso questa strada”. La decisione è stata presa dall’assistente sanitario personale del Papa, che è informato sulla sua volontà.

00:55

Il Papa ha rischiato di morire

Telegiornale 24.03.2025, 20:00

Volontà che è stata rispettata anche in una seconda situazione critica. Un’altra crisi: “Stavamo uscendo dal periodo più duro, mentre mangiava Papa Francesco ha avuto un rigurgito e ha inalato”. Una situazione in cui si rischia la morte improvvisa.

In tutto questo, il Papa era ben consapevole di quanto stava accadendo, assicura Alfieri. “Anche quando le sue condizioni si sono aggravate era pienamente cosciente. Quella sera sapeva, come noi, che poteva non superare la notte”. Lo sapeva anche perché sin dal primo giorno di ricovero, il Pontefice aveva chiesto al personale medico “di dirgli la verità e di raccontare la verità sulle sue condizioni”, anche verso l’esterno. Da qui i dettagliati bollettini medici che sono stati regolarmente pubblicati.

Poi c’è stato il miglioramento. E il Pontefice ha smesso di restare rinchiuso nella sua stanza d’ospedale. Ha iniziato ad andare in giro per il reparto, cercando anche lo sguardo degli altri pazienti. Una sera ha inoltre dato dei soldi a un collaboratore sanitario, chiedendogli di offrire la pizza a chi lo aveva assistito quel giorno, ricorda Alfieri. E questo è accaduto il giorno prima che si affacciasse alla finestra del Policlinico Gemelli. “Mi è sembrato un segnale chiaro per dire: sono tornato e sono nel pieno delle mie facoltà” conclude.

03:04

Papa Francesco si affaccia dalla finestra dell'ospedale

Telegiornale 23.03.2025, 12:30

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare