È stata una giornata dal forte valore simbolico quella di Papa Francesco in Iraq. Al suo secondo giorno di viaggio, il pontefice ha incontrato prima l'ayatollah Sayyid Ali Al-Husayni Al-Sistani, la massima autorità religiosa degli sciiti, poi, sulla piana di Ur, ha riunito tutti i leader religiosi per portare un messaggio di pace, dialogo e convivenza tra fedi. L'incontro è avvenuto in quella che si dice essere stata la casa di Abramo.
Il Papa ha sottolineato "l'importanza della collaborazione e dell'amicizia fra le comunità religiose perché, coltivando il rispetto reciproco e il dialogo, si possa contribuire al bene dell'Iraq, della regione e dell'intera umanità", ha riferito il portavoce vaticano Matteo Bruni. Ad ur ha poi parlato del ruolo di Dio, affermando che "l'offesa più blasfema è profanare il suo nome odiando il fratello. Ostilità, estremismo e violenza non nascono da un animo religioso: sono tradimenti della religione. E noi credenti non possiamo tacere quando il terrorismo abusa della religione".
Domenica il pontefice si recherà a Mosul, ex roccaforte dell'Isis, distrutta dai miliziani, così come Qaraqosh, dove vive una delle più antiche comunità cristiane dell'Iraq. Una comunità decimata dalle violenze dello stato islamico. Una visita che terminerà con una messa nello stadio di Erbil, dove si sono rifugiate migliaia di famiglie cristiane fuggite dalle violenze dei terroristi islamici.
Papa Francesco in Iraq per un dialogo interreligioso
Telegiornale 06.03.2021, 21:00
Il commento del vaticanista
Telegiornale 06.03.2021, 21:00