I cadaveri di quindici rohingya, per lo più donne e bambini, vittime di un naufragio nel Golfo del Bengala, sono stati rinvenuti su una spiaggia vicina alla città di Cox's Bazar, nel sud-est del Bangladesh. Altre decine di persone mancano però all’appello. Si tratta di profughi appartenenti alla minoranza musulmana che hanno abbandonato il centro-ovest del Myanmar in seguito alle operazioni di pulizia etnica condotte dall’esercito.
Human Rights Watch e altre 86 organizzazioni umanitarie hanno rivolto un appello al Consiglio di Sicurezza e all'Assemblea Generale dell'ONU affinché agiscano urgentemente per porre fine a queste persecuzioni, considerando la possibilità di applicare sanzioni ai danni delle autorità di Naypyidaw.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha da parte sua ricordato al Governo birmano l’obbligo fondamentale di garantire la sicurezza a tutte le comunità, basandosi sui diritti umani, indipendentemente dall’etnia e dalla religione.
AFP/ANSA/Nad