"Sentir dire che il fascismo ebbe alcuni meriti ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l'entrata in guerra", è un affermazione "gravemente sbagliata e inaccettabile, da respingere con determinazione". Così il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, nel suo intervento al Quirinale per la celebrazione del Giorno della Memoria, il 27 gennaio.
"Razzismo e guerra - aggiunge Mattarella - non furono deviazioni o episodi rispetto al modo di pensare" del fascismo "ma diretta e inevitabile conseguenza".
"Il cammino dell'umanità è purtroppo costellato da stragi, uccisioni, genocidi. Tutte le vittime dell'odio sono uguali e meritano uguale rispetto. Ma la Shoah per la sua micidiale combinazione di delirio razzista, volontà sterminio, pianificazione burocratica, efficienza criminale, resta unica nella storia d'Europa", ha sottolineato il presidente italiano. "Le leggi razziali rappresentano un capitolo buio, una macchia indelebile, una pagine infamante della nostra storia".
Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche abbattono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz. Il mondo scopre l'orrore della Shoah, che indica lo sterminio di 6 milioni di ebrei da parte di nazisti e fascisti.
ANSA/M. Ang.