Cambio di passo, in Germania, sulla politica migratoria. Il governo tedesco ha infatti approvato norme più severe per le espulsioni di richiedenti l’asilo respinti e senza diritto di soggiorno, nonostante l’opposizione interna dei Verdi. Lo ha fatto varando una nuova legge che punta tra l’altro a evitare che i rimpatri falliscano all’ultimo minuto.
La ministra dell’interno tedesca Nancy Faeser ha presentato il disegno di legge che prevede l’estensione della durata massima della cosiddetta “detenzione in attesa di partenza” dagli attuali dieci a ventotto giorni. Inoltre è previsto un ampliamento dei poteri delle autorità e un’azione più dura contro i trafficanti di esseri umani. Il testo dovrà essere approvato dal parlamento.
Germania, norme più severe per l'espulsione dei migranti respinti
Telegiornale 25.10.2023, 20:31
Sull’argomento, la RSI ha sollecitato il corrispondente da Berlino Walter Rauhe: che direzione vuole prendere il governo Scholz?
Si tratta di una svolta abbastanza epocale nella politica migratoria della Germania. In futuro sarà molto più semplice espellere immigrati le cui richieste di asilo politico nel Paese sono state respinte. Gli immigrati potranno essere rinchiusi in centri di detenzione cautelare ventotto giorni prima della loro espulsione effettiva dalla Germania. Le autorità avranno la possibilità di perquisire le loro abitazioni private senza l’autorizzazione da parte di un giudice. Sarà possibile in maniera più semplice anche intercettare le loro comunicazioni telefoniche e digitali. Insomma, una restrizione notevole dei diritti degli immigrati respinti. E l’auspicio del Governo e anche delle opposizioni, primi tra tutti i cristiano-democratici che appoggiano il disegno di legge, è che in futuro sarà più semplice espellere, appunto, i profughi che non hanno ottenuto asilo politico, ma anche gli immigrati che hanno commesso dei reati nel Paese.
Quali sono gli obiettivi?
Molte di queste misure hanno una funzione soprattutto politica e anche psicologica, cioè tranquillizzare l’opinione pubblica e dare una dimostrazione che il governo intraprende qualcosa per arginare il flusso migratorio. In concreto, però, molte di queste misure non hanno poi un effetto immediato a livello numerico e quale soluzione del problema. Un esempio è l’inasprimento dei controlli al confine tra Germania e Svizzera, in atto già da diverse settimane ma che secondo lo stesso sindacato della polizia non ha effetti positivi. È una misura puramente simbolica, che lega però molti agenti di polizia che potrebbero essere integrati in maniera più efficiente in altri compiti.