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Il "metodo" Singapore contro il virus

La città-Stato mantiene uno dei tassi di mortalità più bassi al mondo, con 28 morti dall'inizio della pandemia e ha gli ospedali vuoti - Ecco come ha fatto

  • 22 novembre 2020, 22:08
  • 22 novembre, 18:07
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Il caso di Singapore

Telegiornale 22.11.2020, 21:00

Di: L. Dalpozzo/M. Ang. 

Diversi Paesi asiatici sono riusciti a gestire la pandemia meglio dell’Occidente, ma adesso i contagi sono in rialzo allarmante in Giappone e Corea del Sud, tanto che si parla già di terza ondata. I primi voli senza restrizioni, pianificati a partire da oggi, tra Hong Kong e Singapore sono stati posticipati a causa dei nuovi casi positivi ad Hong Kong. Ciononostante Singapore mantiene uno dei tassi di mortalità più bassi al mondo e ha gli ospedali vuoti. Nella città-Stato sono 28 i morti dall’inizio della pandemia. La RSI ha intervistato le autorità sanitarie locali per capire come viene gestita la crisi nel Paese.

L’ospedale per le malattie infettive di Singapore si è svuotato. Per dieci giorni non si sono registrati contagi da coronavirus nella comunità. Per 6 mesi consecutivi, questo ospedale ha accolto 500 pazienti covid al giorno, 38 qui nelle cure intensive, ora si tira il fiato ma non si abbassa la guardia.Ci si assicura che tutto sia pronto per nuove ondate pandemiche. Già a maggio si sono importati ventilatori e letti dall’estero, raddoppiandone il numero in terapia intensiva. Preparazione e formazione del personale rimangono al centro della strategia. La SARS del 2003 ha permesso la messa a punto di protocolli, scattati come da manuale.

"Abbiamo cominciato a preparare gli ospedali il mese di gennaio, alle prime avvisaglie della pandemia. Significa ri-organizzare i reparti per i pazienti covid, espandere la terapia intensive, le risorse umane e continuiamo a farlo", spiega Vernon Lee, del ministero della salute di Singapore.

Sono vuote anche le strutture che hanno curato migliaia di malati con sintomi lievi, liberando così gli ospedali. Gli oltre 58 mila casi positivi si sono per lo più registrati nei dormitori dei lavoratori stranieri, che non erano stati messi in sicurezza: un imbarazzo, che però non ha sopraffatto il sistema.

"Abbiamo sempre avuto letti disponibili in terapia intensiva e quindi siamo sempre riusciti ad offrire una buona assistenza. Una delle ragioni è che abbiamo isolato tutti i casi positivi. Chiunque risulta positivo viene tenuto sotto osservazione in ospedale, se poi è giovane e con pochi sintomi, viene isolato in albergo o nelle strutture comunitarie", spiega Dale Fisher, professore e consulente malattie infettive NUHS.

Singapore apre gradualmente affidandosi ai test rapidi e al tracciamento. L’economia non può più aspettare. Appiattire la curva è stato possibile anche grazie alla chiusura dei confini e alle severe quarantene, ma la ripresa dei voli senza restrizioni sarà la grande prova.

"Si tratta di mantenere la sorveglianza e una serie di misure, oltre che continuare ad incorporare nuove tecnologie che non erano disponibili all’inizio della crisi", dice Vernon Lee.

Intanto non si smantellano tutte le infrastrutture create per i pazienti covid: nessun Paese può ancora cantare vittoria.

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