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Singapore e la mutazione del virus

Scoperta una variante del nuovo coronavirus che ha suscitato una risposta immunitaria più robusta – “Utile per nuovi farmaci”

  • 6 settembre 2020, 23:07
  • Ieri, 18:36
03:27

Virus e genetica

Telegiornale 06.09.2020, 22:00

Di: Loretta Dalpozzo 

Linfa Wang è in prima linea nella ricerca sulla composizione del nuovo coronavirus. Studioso di pipistrelli da 25 anni, collabora con i virologi di Wuhan dal 2003, quando scoppiò il virus della SARS. Allora si dimostrò la relazione e le affinità con il virus trovato nei piccoli mammiferi, anche se geneticamente c’era una significativa differenza del 4%.

“Lo stesso vale per il Covid-19. L’istituto di virologia di Wuhan ha scoperto un agente patogeno nei pipistrelli che per il 96% è identico al COVID-19. Personalmente sono convinto che l’origine stia in quegli animali: sono serbatoi di coronavirus con una grande variabilità genetica. Ma per provare il legame diretto ci vuole più tempo” spiega Wang.

La variante genetica

I campioni prelevati dai pazienti positivi non sono più attivi quando arrivano in questo laboratorio, dove si studiano le sequenze genetiche per capirne la diffusione e la forza. Proprio qui è stata scoperta una variante del nuovo coronavirus che ha suscitato una risposta immunitaria più robusta. Lo conferma Gavin JD Smith, Professore di malattie infettive emergenti alla Duke-NUS Medical School: “I pazienti con questa variante di Covid-19, hanno registrato sintomi più lievi rispetto agli altri. Pur avendo la polmonite non hanno avuto bisogno di ossigeno supplementare.”

Sono circa 30'000 le lettere che caratterizzano la sequenza genetica del nuovo coronavirus. La variante ne ha 382 in meno.

Da Wuhan, il virus mutato è stato esportato a Singapore e Taiwan, ma non sembra essersi diffuso su larga scala: “Ora sappiamo – prosegue Smith – di avere un gene che contribuisce alla gravità della malattia e potremmo prenderlo di mira per lo sviluppo di un farmaco che ne neutralizzi il funzionamento.”

Altre variazioni osservate nel mondo non cambiano la struttura principale, per questo i contagi non si arrestano. “Il virus è sostanzialmente rimasto lo stesso. Da una parte è una buona notizia per lo sviluppo di vaccini e per la metodologia diagnostica, ma lo svantaggio è che il virus non è diventato meno contagioso. Quindi non sappiamo dire se la prossima ondata sarà meno virulenta” conclude da parte sua ancora Wang.

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