Ventiquattro ore dopo il grande strappo sull'Iran, l'ira di Teheran e degli europei si è abbattuta su Donald Trump, senza peraltro scalfirne neppure lontanamente le convinzioni. Londra, Parigi e Berlino, i cui appelli al presidente americano sono stati semplicemente snobbati, si sono mostrate più che compatte nel definire "inaccettabile" la decisione di ritirare gli Stati Uniti dall'accordo del 2015 e di ripristinare le sanzioni.
Le tre "grandi potenze" del Vecchio Continente hanno perciò tentato di passare al contrattacco, con May, Macron e Merkel che si sono detti pronti ad aprire un confronto con le autorità iraniane nei prossimi giorni per salvare un'intesa che loro intendono rispettare. D’altronde, mercoledì l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (IAEA) ha ribadito come Teheran stia mantenendo tutti gli impegni presi.
L'appuntamento per fare il punto della situazione tra i ministri degli Esteri di Francia, Germania, Regno Unito ed i rappresentanti della Repubblica islamica è già fissato per lunedì 14. Ma Trump appare irremovibile e lancia un nuovo monito perentorio: se il regime iraniano riprenderà con il suo programma nucleare, "le conseguenze saranno molto dure".
E, lungi dall'ammorbidire la sua posizione, il 45° inquilino della Casa Bianca ha ribadito come siano già in arrivo "sanzioni molto severe", quelle che potrebbero colpire pure tutti i Governi che fanno e faranno affari con Teheran e che scatteranno in due fasi: la prima tra 90 giorni, la seconda tra 180 giorni.
Un lasso di tempo in cui qualcuno spera in un’improbabile ricomposizione della situazione. E i se i mercati mostrano qualche preoccupazione sugli ultimi sviluppi, col prezzo del petrolio a New York ai massimi dal 2014, sopra i 71 dollari al barile, nella regione mediorientale la tensione è alle stelle, con proteste e bandiere americane bruciate in strada (e in Parlamento) a Teheran, la guida suprema iraniana Ali Khamenei che ha definito Donald Trump "stupido e superficiale" e i venti di guerra che soffiano al confine con Israele.
AFP/Reuters/ANSA/EnCa
RG 18.30 del 09.05.2018 Il servizio di Pierre Ograbek
RSI Info 09.05.2018, 20:30
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