Tutti i cittadini svizzeri in Cina sono stati contattati per scritto da ambasciate e consolati elvetici presenti sul territorio. Ad eccezione di quattro persone, che hanno deciso di rimanere a Wuhan (delle otto che vi erano registrate), le autorità non hanno informazioni su nostri concittadini rimasti bloccati in Svizzera. Nessuno si è annunciato malato.
Intanto in Svizzera non si registra ancora nessun caso di coronavirus. I due casi sospetti sono tuttora sotto esame. I risultati del Centro nazionale di riferimento per le infezioni virali emergenti di Ginevra sono attesi al più tardi per giovedì.
Coronavirus, 80 le vittime
Telegiornale 27.01.2020, 13:30
Sempre lunedì l'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che il rischio globale derivante dal coronavirus cinese è "elevato", ammettendo un errore nei suoi precedenti rapporti in cui lo definiva "moderato". Per ora si contano più di 2'800 infettati e 81 morti.
Il premier Li Keqiang, "incaricato dal presidente Xi Jinping", è da lunedì a Wuhan, epicentro dell'epidemia del virus. Secondo i media ufficiali, Li, a capo di "una delegazione di alto livello", ha visitato pazienti e medici ascoltando e dato istruzioni sulla gestione dell'emergenza.
Infine diversi Paesi stanno cercando di rendere possibile il rimpatrio dei loro concittadini. "Siamo al lavoro per rendere questa opzione disponibile - sottolinea un portavoce del Foreign Office britannico in una nota - date le pesanti restrizioni di viaggio (imposte nella zona) e le accresciute difficoltà d'accesso ai servizi consolari o all'assistenza medica". Anche la Germania sta valutando la possibilità ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri Maria Adebahr, in conferenza stampa a Berlino.
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