“Sono qui da 35 anni, tra Gerusalemme e Betlemme, ma soprattutto in quest’ ultima”, spiega Ibrahim Faltas. “Dal 1995 organizzo le festività natalizie, mai prima d’ora ho visto la piazza vuota. Dovevano esserci concerti, una volta gruppi musicali di tutto il mondo facevano la fila per venire a cantare qui. Betlemme ora è completamente chiusa, è molto difficile entrare e anche uscire; la gente è rimasta senza lavoro. Betlemme ha pagato un prezzo molto alto in questa guerra, come è avvenuto anche durante la prima e la seconda Intifiada e durante la pandemia, quando le persone sono rimaste quasi due anni senza lavoro. Ora sono ottanta giorni che non si lavora e non si sa quando cambierà questa situazione”.
Tutte le confessioni cristiane hanno deciso di cancellare i festeggiamenti, mantenendo solo le celebrazioni religiose. “Abbiamo fatto l’ingresso del patriarca”, spiega il vicario della custodia francescana di Terrasanta a Gerusalemme. “Ora celebreremo la Messa di mezzanotte, domani un altra Messa e poi sarà finito. Una volta sarebbe stato impossibile parcheggiare le macchine in questa piazza, questo è quello che la guerra ha fatto a Betlemme”.
Il Natale a Betlemme
Telegiornale 24.12.2023, 20:00