Il piano di Barack Obama che prevede di dare la possibilità a circa 4,4 milioni di immigranti illegali di ottenere un permesso di lavoro negli Stati Uniti ha subìto giovedì un'altra battuta d'arresto. La Corte Suprema, che doveva pronunciarsi sul testo, ha raggiunto un'impasse, con quattro giudici a favore e quattro contrari. Questo significa che, per il momento, la decisione di un Tribunale federale che aveva decretato lo stop al testo, rimane in vigore.
La parità nel verdetto della massima istanza giuridica è stata possibile a causa della recente morte di uno dei 9 giudici che la compongono, Antonin Scalia. Da allora il Senato ha continuato a bloccare la nomina del sostituto proposto da Obama.
La delusione del presidente
La decisione della Corte "spezza il cuore di milioni di persone", ha detto lo stesso presidente. "Sono americani a tutti gli effetti salvo sulla carta", ha aggiunto, "e il Congresso non può bloccare per sempre l'America".
Tuttavia, la parola fine a questa vicenda non verrà scritta durante il suo mandato e il dossier immigrazione, già uno dei più caldi della campagna per le elezioni presidenziali, diventerà rovente.
reuters/ZZ