La Corte Suprema degli Stati Uniti ha concesso una parziale immunità presidenziale a Donald Trump nel processo per l’assalto al Capitol Hill, ma solo per gli atti ufficiali, ossia le azioni prese nei suoi poteri costituzionali. In tal caso l’immunità è assoluta. Il tycoon è imputato anche per le carte segrete di Mar-a-Lago e per il tentativo di ribaltare il voto in Georgia.
Nel caso in questione, Donald Trump mirava a ottenere tale immunità per cercare di annullare le sue responsabilità negli eventi che portarono all’attacco al Congresso del 6 gennaio 2021 e agli sforzi di bloccare la certificazione della vittoria di Biden alla Casa Bianca. Trump si è dichiarato sempre non colpevole e ha negato qualsiasi illecito. Il processo doveva iniziare il 4 marzo, ma è stato rimandato in attesa, appunto, che la Corte Suprema potesse esaminare il caso.
Questa sentenza sull’immunità parziale di Donald Trump nel processo al Capitol Hill fa tornare il caso nelle mani della giudice Tanya Chutkan, che dovrà decidere se una parte delle accuse debba essere archiviata sulla base della distinzione dei nove saggi - i giudici dell’Alta Corte - tra azioni decise nei poteri costituzionali del presidente e azioni intraprese nella sua capacità privata. Questo comporterà, secondo gli esperti, un ulteriore slittamento dei tempi del dibattimento, sicuramente oltre l’elezione del 5 novembre.
“Grande vittoria per la nostra costituzione e la democrazia. Orgoglioso di essere americano!” Così Donald Trump commenta sul suo social media “Truth” la sentenza della Corte Suprema sull’immunità. Tale decisione ha avuto sei voti a favore, quelli dei giudici conservatori, e tre contrari, quelli dei giudici liberali.
Il duello Biden-Trump
Telegiornale 28.06.2024, 12:30