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Trump: “Il vero verdetto sarà il 5 novembre”

Dopo la storica condanna l’ex presidente USA ha definito il processo “molto ingiusto” e dichiarato che farà “appello contro questa truffa”

  • 31 maggio, 18:08
  • 31 maggio, 20:50

USA: la furia di Trump

Telegiornale 31.05.2024, 20:00

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Di: RSI Info/Natda

Parlando dalla Trump Tower un giorno dopo la sua storica condanna per 34 capi di accusa di falsificazione di documenti aziendali, l’ex presidente statunitense Donald Trump ha criticato il processo che lo ha visto protagonista, etichettandolo come “molto ingiusto” e dirigendo pesanti critiche verso il giudice Juan Merchan. “Faremo appello contro questa truffa”, ha aggiunto. L’ex presidente ha anche rivolto insulti verso Joe Biden e la sua presidenza, definendo gli Stati Uniti sotto la sua guida come “corrotti” e “fascisti”.

Durante la conferenza stampa, Trump ha affermato inoltre che il “vero verdetto” verrà espresso dal popolo americano il 5 novembre, giorno delle elezioni generali. “Se possono farlo a me, possono farlo a chiunque”, ha dichiarato, alludendo a una possibile minaccia alla libertà di tutti i cittadini americani.

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I procuratori hanno accusato Trump di partecipare a una cospirazione illegale per minare l’integrità delle elezioni presidenziali del 2016, includendo il tentativo di sopprimere informazioni negative attraverso il pagamento di denaro taciuto a una stella del cinema per adulti. Il caso si è concentrato sulla modalità con cui il rimborso per tale pagamento è stato documentato, considerandolo parte di uno sforzo per aiutare la sua campagna elettorale.

Trump ha contestato questa rappresentazione dei fatti, sostenendo che si trattava di una spesa legale, pagata all’avvocato Michael Cohen e documentata come tale. “Un contabile ha correttamente segnato tutto nei libri”, ha sostenuto l’ex presidente, aggiungendo che ciò è stato fatto “senza la mia conoscenza”.

Nel corso della conferenza, Trump ha riservato dure parole per il giudice Merchan, che ha descritto come “altamente in conflitto” e comparandolo a un diavolo mascherato da angelo. Ha anche rivelato di trovarsi sotto un “odioso ordine restrittivo”, il primo del suo genere mai imposto a un candidato presidenziale, che lo ha portato a pagare migliaia di dollari in multe e lo ha minacciato di carcere.

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Prime pagine dei quotidiani americani

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Nonostante la condanna, Trump rimane idoneo a candidarsi per cariche pubbliche. La sentenza definitiva è fissata per l’11 luglio, poco prima che venga presumibilmente nominato candidato ufficiale del Partito Repubblicano alla Convention Nazionale Repubblicana, un evento senza precedenti nella storia del paese.

Secondo una fonte di CNN, il team legale di Trump sta valutando l’opportunità di mantenere questa data. Alcuni avvocati ritengono che rappresentare Trump come un “martire” politico poco prima della convention possa migliorare la sua immagine pubblica. Questa decisione è parte di una strategia rinnovata che pone la campagna per le elezioni del 2024 al centro delle attenzioni, considerando che un successo elettorale potrebbe schermare Trump da conseguenze più severe in altri procedimenti legali in corso.

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