"Abbiamo ricevuto un altro avviso dall’agenzia di sorveglianza. Di conseguenza, sospendiamo la pubblicazione del giornale sul sito, nelle reti e sulla carta, fino alla fine dell'operazione speciale. Cordiali saluti, i redattori di Novaya Gazeta".
Dopo 29 anni di storia e mille pressioni con queste parole lo storico giornale russo indipendente annuncia di cessare almeno temporaneamente la pubblicazione. Era l’ultimo giornale critico nei confronti del Cremlino che rimaneva in Russia dopo le nuove leggi contro la stampa, per le quali si rischiano 15 anni di carcere.
Un giornale che non si era piegato nemmeno dopo l’uccisione della giornalista Anna Politoskaya nel 2006, ammazzata davanti casa sua a Mosca nel giorno del compleanno di Vladimir Putin.
Pochi giorni fa il direttore di Novaya Gazeta Dmitri Muratov aveva messo all'asta per i rifugiati ucraini le medaglie del Nobel per la pace, vinte l'anno scorso. Per Anna Zafesova, giornalista russa da molti anni in Italia, ora non rimane più nulla delle libertà di stampa in Russia. Rimane qualche blog, Telegram o canale YouTube. E nulla più".
Il secondo richiamo dell’agenzia di sorveglianza è giunto dopo che il Muratov, per interposta persona, ha posto domande al presidente Volodymyr Zelesky. L’intervista vietata in Russia, è stata pubblicata solo dal sito Meduza, sito in lingua russa che ha sede però a Riga.