È una destinazione estrema: il luogo più freddo, il più ventoso, il più asciutto. Eppure, nel 2020, si prevede che circa 78’000 turisti visiteranno l'Antartide, il 40% in più rispetto alla stagione precedente. Il continente coperto di ghiaccio è infatti la meta di tendenza di un nuovo tipo di ecoturismo. Un turismo che mira a scoprire le bellezze del paesaggio, incantevole nelle sue diverse sfumature di bianco e blu, ma anche le sue fragilità.
Nonostante le buone intenzioni, le compagnie di viaggio e i turisti hanno però creato un paradosso: in media ogni turista produce infatti cinque tonnellate di emissioni di CO2 per raggiungere il Polo Sud. "Mi sento comunque un po' in colpa – dice una turista – perché ho preso un volo e sto viaggiando su una nave, anche se quest'ultima consuma meno di altre e a bordo non ci sono bottiglie di plastica. Lasciamo comunque un'impronta che non possiamo ignorare".
In compenso le navi accompagnano spesso anche i ricercatori. In questo modo i viaggiatori vengono direttamente coinvolti nella raccolta di campioni e dati di una regione del mondo di cui si sa ancora poco.