L’incursione terrestre nel settore nord di Gaza condotta giovedì mattina da forze di fanteria e da mezzi blindati israeliani “rientra nei nostri preparativi per la prossima fase della guerra”: lo ha dichiarato il portavoce militare dello Stato ebraico Daniel Hagari.
Nel corso dell’operazione, durata alcune ore, i militari “hanno ucciso terroristi, e distrutto infrastrutture terroristiche di Hamas. Hanno disinnescato ordigni, e neutralizzato imboscate. Il tutto per preparare il terreno alle prossime fasi della guerra”. Al termine della incursione le forze israeliane hanno lasciato l’area, ha precisato Hagari, “senza aver subito vittime”.
Incursione israeliena a Gaza
Telegiornale 26.10.2023, 12:41
Il portavoce ha poi segnalato che è salito a 224 il numero aggiornato degli ostaggi ancora in mano di Hamas a Gaza. Secondo quanto evidenzia l’ufficiale sono appunto due persone in più rispetto al numero complessivo di 222 menzionato ieri, mercoledì. Hagari ha spiegato che Israele compie un vasto sforzo operativo e di intelligence per continuare ad acquisire nuove informazioni sulla loro sorte. “La loro liberazione ha per noi la massima priorità”, ha ribadito.
E mentre le forze armate dello Stato ebraico hanno invitato i residenti di Gaza a fuggire verso sud, la stessa fonte ha diffuso il contenuto di una telefonata - registrata - tra un ufficiale dell’intelligence dell’esercito di Israele e un residente della Striscia di Gaza. Nel colloquio il civile conferma i posti di blocco messi da Hamas per non far andare al sud la popolazione, nonostante l’invito a farlo diffuso dall’esercito israeliano stesso.
Nella telefonata si può sentire il residente confermare che Hamas ha istituito diversi checkpoint. “Per la vostra personale sicurezza - dice l’ufficiale - vi chiedo di andare verso Khan Younis”, che si trova a Sud della Striscia. Ma l’abitante di Gaza replica: “Tutte le strade sono bloccate da Hamas che manda indietro la gente”.
RG 12.30 del 25.10.2023 Il servizio di Paola Nurnberg
RSI Info 25.10.2023, 12:36