Violentate e costrette a sfilare nella strada del loro villaggio nude, sotto la minaccia delle armi. L'episodio dello stupro e della passeggiata senza abiti ai danni di due donne di etnia Kuki, nel travagliato Stato indiano del Manipur, è venuto alla luce solo il 20 luglio quando il video girato dai loro aguzzini ha iniziato a circolare sui social e sui media è stata diffusa nei dettagli la denuncia di tutti gli orrori subiti dalle due vittime, sconvolgendo l'intero Paese.
Il fatto risale ai primi di maggio di quest'anno, nei momenti iniziali delle violenze nello Stato nordorientale del Manipur. Molti media locali e internazionali hanno censurato il filmato. A narrare quanto sta avvenendo a quelle latitudini è Chiara Reid, giornalista che segue l'India per la RSI.
"I fatti risalgono a oltre due mesi fa - spiega la corrispondente - quando nello Stato di Manipur e nel nord est dell'India è esplosa la violenza interetnica tra le due principali comunità dell'area. Parliamo dei meitei che rappresentano il 53% della popolazione, sono prevalentemente indù e abitano le pianure e i Kuki, una minoranza cristiana installata nelle zone collinari. Le due donne appartenevano all'etnia Kuki: Il loro villaggio è stato attaccato da milizie meitei. Alcuni uomini le hanno violentate e poi costrette a sfilare nude per strada. Un video terribile trapelato solo ora, anche perché a Manipur per settimane internet è stato bloccato a causa degli scontri scoppiati proprio tra i due gruppi etnici. I meitei avevano chiesto all'autorità di ottenere lo status di tribù che dà accesso a cariche pubbliche e amplia i loro diritti ed i kuki hanno protestato. Il risultato è stato una spirale di violenza che ha provocato finora oltre 150 morti, alcune migliaia di feriti e 60'000 sfollati. I villaggi sono stati dati alle fiamme, così come 17 templi e 200 chiese. E poi c'è questo stupro in un paese, l'India, dove la violenza sessuale è un flagello - conclude Reid - ma che le autorità continuano a non prendere sul serio.
A seguito della trasmissione del video, il primo ministro indiano Narendra Modi ha rotto il suo silenzio, durato mesi, sul micidiale conflitto etnico che imperversa nello Stato nordorientale di Manipur. "Voglio assicurare alla nazione che nessun colpevole sarà risparmiato", ha detto. "Verranno presi provvedimenti secondo la legge. Quello che è successo alle figlie del Manipur non potrà mai essere perdonato".